
Mammella tuberosa
La correzione della mammella tuberosa è un intervento di chirurgia plastica mirato a trattare una malformazione congenita del seno, conosciuta come mammella tuberosa o seno tubulare. Questa condizione, che può interessare uno o entrambi i seni, è caratterizzata da una forma anomala e spesso asimmetrica del seno, con un restringimento della base mammaria, uno sviluppo incompleto dei tessuti, un’areola dilatata e prominente con associata l'erniazione della ghiandola mammaria retroareolare.
La correzione della mammella tuberosa prevede una combinazione di tecniche chirurgiche per rimodellare il seno e ripristinare una forma naturale ed esteticamente armoniosa. Gli step principali includono:
Espansione della base mammaria: il chirurgo lavora sui tessuti per correggere il restringimento della base del seno e permetterne uno sviluppo più equilibrato.
Riposizionamento e riduzione dell’areola: in caso di areola prominente o dilatata, viene eseguita una riduzione delle sue dimensioni e un riposizionamento nella posizione corretta.
Inserimento di protesi o lipofilling: per aumentare il volume del seno e ottenere una forma piena e proporzionata, può essere necessario utilizzare protesi mammarie o il proprio tessuto adiposo o una combinazione delle due tecniche.
Rimodellamento della ghiandola mammaria: in alcuni casi, è necessario intervenire sulla struttura interna della mammella per correggere la forma tubulare.
La correzione della mammella tuberosa è indicata per:
Donne con seni dalla forma tubulare (caratterizzati da base stretta e sviluppo insufficiente).
Pazienti che presentano asimmetria significativa tra i seni.
Disagio psicologico o fisico derivante dalla forma anomala del seno.
Il risultato definitivo è apprezzabile dopo circa 6 mesi, quando il seno assume una forma stabile e naturale e le cicatrici iniziano a schiarirsi. La correzione della mammella tuberosa può avere un impatto significativo sull’aspetto estetico e sulla fiducia della paziente.
Ripristino di una forma armoniosa e naturale del seno.
Correzione di eventuali asimmetrie per migliorare l’equilibrio estetico.
Maggiore sicurezza in sé stesse e miglioramento della qualità della vita.
Le pazienti devono comprendere che:
L’intervento offre un miglioramento significativo della forma e della simmetria del seno, ma cicatrici sottili saranno inevitabili.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario un secondo intervento per perfezionare il risultato.
La preparazione per la correzione della mammella tuberosa include:
Valutazione dettagliata: il chirurgo esaminerà attentamente la forma e le dimensioni del seno, determinando la gravità della malformazione e il piano chirurgico più adatto.
Esami pre-operatori, come ecografie o mammografie, per garantire la sicurezza del trattamento.
Discussione delle aspettative: il chirurgo spiegherà i limiti e le possibilità dell’intervento, garantendo che la paziente abbia aspettative realistiche.
In cosa consiste l'intervento?
Indicazioni
Risultato finale
Preparazione all'intervento
Decorso post operatorio
Il recupero dalla mastoplastica riduttiva richiede alcune settimane, durante le quali si raccomandano:
Primi giorni: dolore e gonfiore moderati, controllabili con farmaci analgesici. Sin da subito le braccia possono e devono essere utilizzate per le attività di vita quotidiane evitando sforzi.
Prima settimana: gonfiore e lividi sono comuni, ma iniziano a diminuire progressivamente.
Prime 4 settimane: è necessario evitare sforzi fisici e attività intense. È consigliato indossare un reggiseno contenitivo giorno e notte.
4° - 8° settimana: graduale ripresa attività fisica, con carichi intensi dalla 6° settimana. È consigliato indossare un reggiseno contenitivo solo di giorno.
Follow-up: il chirurgo programmerà visite di controllo per monitorare la guarigione e valutare il risultato finale.
Rischi e complicanze
Pur essendo un intervento sicuro, possono svilupparsi alcune complicanze:
Infezione: trattabile con antibiotici o, in casi estremi, rimozione della protesi.
Contrattura capsulare: indurimento del tessuto cicatriziale intorno alla protesi.
Dislocazione della protesi: richiede un intervento correttivo.
Alterazioni della sensibilità: temporanee o permanenti a livello del capezzolo o del seno.
Ritardata guarigione delle ferite: possono richiedere solo qualche medicazione fino al reintervento.
Ematoma/sieroma: in base all'entità possono essere trattati conservativamente o mediante reintervento.
Asimmetria residua: a volte richiede una revisione chirurgica.
Cicatrici ipertrofiche o cheloidi: rare, ma possibili in pazienti predisposte.

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